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Rinascimento e contemporaneità: il restauro di Palazzo Stefanelli a Firenze

Nel cuore di Firenze, un’architettura dell’Ottocento viene reinterpretata da Pierattelli Architetture per dar vita a 12 appartamenti che coniugano suggestioni rinascimentali con uso sapiente del colore e un viaggio nella materia, tra design e sostenibilità.

Firenze | Preesistenze e contemporaneità. Lavorare sul costruito, in architettura, significa lavorare a una delicata equazione di sottrazioni e addizioni: cercare un equilibrio tra memorie storiche e spirito del proprio tempo, bilanciare il rapporto tra premesse e novità linguistiche.

A Borgo Pinti, una delle principali vie del centro storico di Firenze, sorge Palazzo Stefanelli: prestigiosa testimonianza storica dell’Ottocento, oggi oggetto di un importante progetto di ristrutturazione da parte dello studio fiorentino Pierattelli Architetture. Dodici nuovi appartamenti residenziali – di diverse tipologie, dal trilocale all’attico – conservano il carattere e la storicità dell’edificio, grazie a un progetto di restauro che valorizza i dettagli architettonici e decorativi, combinandoli con nuove soluzioni di abitare contemporaneo.

Palazzo Stefanelli è un edificio che si sviluppa su quattro piani, di cui uno interrato. L’intervento di restauro di Pierattelli Architetture ha come obiettivo la creazione di 12 appartamenti che si affacciano attorno a un piccolo gioiello verde di corte interna. Nel rispetto delle preesistenze, il nuovo progetto preserva alcuni degli elementi architettonici originali, integrandoli a un design contemporaneo e raffinato. Pierattelli Architetture ha riservato una particolare attenzione anche al tema della sostenibilità ambientale, dotando tutte le abitazioni di pompa di calore per ridurre il consumo di energia, impianto domotico Living Now di BTicino e infissi ad alto rendimento termico e acustico.

Palazzo Stefanelli: il progetto di interior
I 12 appartamenti, sfruttando al massimo gli spazi ottocenteschi, sono su un piano o due livelli, con inserimento di mezzanino, e alcuni sono provvisti di giardino o terrazzo privato. Ogni unità prevede una cantina privata e la predisposizione per il bagno turco nelle docce padronali.

Il connubio tra elementi rinascimentali e il nuovo intervento architettonico caratterizza gli interni, dove Pierattelli Architetture ha optato per la valorizzazione dei soffitti affrescati, degli ambienti spaziosi tipici del periodo, ma anche di elementi architettonici come travi e capriate. Nel progetto di restauro vengono inoltre conservati dettagli decorativi rinascimentali, come il campanello originale dell’ingresso e gli affreschi nelle stanze e nell’androne del piano terra – spazio dove un tempo venivano accolte le carrozze.

A rafforzare la naturale eleganza degli spazi, concorrono i materiali scelti da Pierattelli Architetture: legno e travertino sono i principali protagonisti del progetto, tra finiture e superfici di living, bagno e stanze. Per i pavimenti è stato scelto un parquet a spina francese in Rovere toscano, che dona una sensazione di calore agli ambienti e si affianca alle eleganti superfici di Travertino italiano dei bagni. Un travertino dalle nuances uniche, caratterizzato da venature blu, adatto a creare atmosfere ricercate.

Al terzo piano del palazzo si trova l’attico: vera e propria punta di diamante del progetto si compone di un doppio livello raggiungibile tramite una scala a chiocciola, con una vista panoramica su Firenze grazie alla loggia aperta sulla città.  Pierattelli Architetture mantiene a vista travi e capriate originali, sottoposte a restauro, caricando lo spazio di rimandi di un’altra epoca. Il piano superiore è occupato da uno studio, spazio riservato e accogliente.

Oltre agli interventi strutturali, attualmente in corso, Pierattelli Architetture ipotizza alcune ambientazioni e soluzioni per l’interior. Tra queste, per la camera da letto, una parete a listelli in legno di Noce Canaletto che accoglie un letto dalla testata ampia e morbida progettato su misura da Pierattelli Architetture, e che si trasforma, nel lato retrostante, in un’ampia cabina armadio a vista. Negli altri ambienti pezzi di design iconici e contemporanei creano un elegante equilibrio tra rinascimento e contemporaneità.

Borgo Pinti, strada che ospita il palazzo, porta con sé una storia lontana, probabilmente risalente al 1100, quando la Villa di Borgo Pinti, l’attuale Palazzo Stefanelli, era chiamata Borgo Fulceraco. Borgo perché la strada non rientrava nelle antiche mura cittadine, mentre il significato di Pinti rimane oscuro: non si può dire con certezza se derivi da un’antica famiglia, se sia una parola che si riferisce alle Repentite del Monastero delle Donne di Penitenza, o ancora ai frati-pintori di vetrate della vicina chiesa di San Giusto. Dal Quattrocento la strada viene finalmente inclusa nell’ultima cerchia della città, con l’inserimento della non più esistente Porta a Pinti.


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